«Non si parla con i familiari sulla donazione di organi - spiega – prima dell'accertamento della morte cerebrale. La legge italiana, da cui quella norvegese sembra ispirata, vieta al medico o al singolo rianimatore di parlare di quest'argomento con i familiari: se ha il sospetto di morte cerebrale, deve convocare tramite l'ospedale la Commissione competente». Nanni Costa ricorda che la morte cerebrale viene dichiarata dalla Commissione al termine di 6 ore di osservazione del paziente, in cui «devono mancare tutti gli 8 segni di funzionamento dei nervi cranici».
Oltre a questi criteri clinici, vengono utilizzati criteri strumentali tra cui il più conosciuto è l'encefalogramma che deve essere piatto. A quanto sembra, rileva il direttore del Cnt, la ragazza danese, che era in coma, mostrava ancora segni di attività cerebrale. «In Italia -conclude Nanni Costa - anche se un medico contattasse i familiari per il prelievo di organi, lquesto non potrebbe mai avvenire senza dichiarazione di morte cerebrale».
Nessun commento:
Posta un commento